Un camion con i volti dei leader comunisti sovietici Lenin e Stalin alla parata del 1 Maggio 1049 tenutasi a Tel Aviv

In un saggio del 1998 in occasione del cinquantesimo anniversario di Israele, lo storico Paul Johnson ha affrontato un “aspetto paradossale del miracolo sionista, che certamente non avevamo colto all’epoca e che non è sufficientemente compreso nemmeno adesso”. Il paradosso, scrive Johnson, è che “tra i padri fondatori di Israele c’era Joseph Stalin”. L’Unione Sovietica è scomparsa da tempo, ricordata da Israele e dai suoi sostenitori come stato sostenitore di Nasser. Dagli anni Cinquanta in poi, l’Unione Sovietica fece tutto il possibile per cancellare il fatto del sostegno sovietico alla creazione di Israele dalla storia ufficiale e dalla memoria araba.

Nel frattempo, sia negli Stati Uniti che in Israele, un processo uguale e contrario ha cancellato dalla memoria l’incostanza del sostegno americano alla creazione di Israele. Sì, gli Stati Uniti votarono a favore della spartizione nel novembre 1947, ma nel marzo successivo dichiararono la spartizione impossibile da attuare e proposero al suo posto un’amministrazione fiduciaria “temporanea” dell’ONU. Alla vigilia del ritiro ufficiale della Gran Bretagna da Israele, nel maggio successivo, il massimo diplomatico americano stava ancora mettendo in guardia i leader israeliani dal dichiarare l’indipendenza.

Sì, Truman ha riconosciuto immediatamente Israele (de facto ma non de jure). Ma aveva già imposto un embargo sulle armi in Medio Oriente, costringendo Israele a cercare la propria sopravvivenza. Al contrario, non solo l’Unione Sovietica sotto Stalin votò per la spartizione, riconoscendo anche Israele – il primo stato a farlo de jure, tre giorni dopo l’indipendenza – ma si era espressa a favore di uno stato ebraico ben prima degli Stati Uniti. Inoltre, aveva mantenuto tale sostegno sia prima che dopo il voto, e aveva indirettamente assicurato che il neonato Stato avrebbe avuto il materiale bellico di cui aveva disperatamente bisogno per difendersi. Secondo Abba Eban, il primo ambasciatore israeliano all’ONU, senza il voto sovietico a favore della spartizione (insieme ai voti di quattro nazioni satelliti), e senza le armi fornite dal blocco sovietico, “non ce l’avremmo fatta, né a livello diplomatico né a livello diplomatico o militarmente.”

Stalin Aveva due speranze, la prima delle quali si è in parte realizzata. Sperava che la creazione di Israele avrebbe creato il caos nella regione e portato alla caduta dell’Impero britannico. Poi sperava che Israele, con una forte leadership socialista, potesse diventare un alleato dell’Unione Sovietica. Anche se ciò non è accaduto quando Mapam(Partito unificato degli operai) non ha ottenuto buoni risultati alle prime elezioni, Israele si è rifiutato di inviare un distaccamento militare a combattere a fianco degli Stati Uniti nella guerra di Corea. Nel 1950 Golda Meir dichiarò Israele neutrale nella Guerra Fredda. Ancora nel 1952, la sinistra israeliana sfilava il Primo Maggio portando in giro le foto di Stalin.

L’Urss ha successivamente preso le distanze da Israele per i crimini che esso commetteva contro il popolo palestinese, perché impediva la formazione dello Stato palestinese e per il suo connubio e il suo allineamento con l’imperialismo americano.
L’odierna situazione della Palestina si caratterizza come una tragedia senza fine, la cui drammaticità è alimentata di giorno in giorno.
Il colonialismo aggressivo espansionista ed il razzismo sono parte integrante dell’ideologia sionista; ed i suoi metodi, come quelli del nazifascismo, si basano sulla persecuzione, sull’espulsione e sugli eccidi di massa perpetrati a danno del popolo palestinese.
Lo Stato di Israele, alimentato dall’imperialismo americano a cui è legato a filo doppio e di cui rappresenta la fortezza di controllo in Medioriente, con la sua politica coloniale e razzista, ha devastato la Palestina, ha distrutto il suo tessuto sociale ed economico e ha espulso dalla sua terra la maggior parte della sua popolazione.

Who Saved Israel in 1947?

Russia’s forgotten role in the creation of Israel