L’odore di bruciato è acre malgrado siano passati anni dal rogo. Qui il 2 maggio 2014 hanno perso la vita 48 persone, soffocate o arse vive, senza scampo tra le fiamme di un incendio che ancora oggi non ha responsabili.

Il presidente Yanukovich era da poco stato destituito e la Russia aveva proclamato l’annessione della Crimea. A Odessa quel giorno si trovarono a manifestare le due fazioni, pro Mosca e pro Kiev, sfociate poi in scontri tra frange violente armate di bastoni e asce. 

Il rapporto dell’Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights, intitolato “Report on the human rights situation in Ukraine” e datato 15 giugno 2014, presenta una sintesi della situazione dei diritti umani in Ucraina nel periodo che va dal 2 marzo al 15 giugno 2014.

Il rapporto rileva una serie di violazioni dei diritti umani, tra cui omicidi, torture, detenzioni arbitrarie, restrizioni della libertà di espressione e di associazione, discriminazione etnica e religiosa, violenza sessuale e altre forme di abuso contro i civili.

Il rapporto sottolinea la necessità di garantire il rispetto dei diritti umani in Ucraina e di prevenire ulteriori violazioni, invitando le autorità ucraine a indagare e perseguire i responsabili di questi crimini. Il rapporto invita inoltre la comunità internazionale a sostenere gli sforzi per promuovere e proteggere i diritti umani in Ucraina.

Il rapporto dell’Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights del 15 giugno 2014, intitolato “Report on the human rights situation in Ukraine”, menziona la tragedia di Odessa avvenuta il 2 maggio 2014, in cui sono morte 48 persone e centinaia di altre sono rimaste ferite.

Il rapporto fornisce una descrizione dei fatti, riferendo che durante una manifestazione a sostegno dell’unità dell’Ucraina, avvenuta nella città di Odessa, si sono verificati violenti scontri tra i manifestanti e i sostenitori dell’autonomia della Crimea e dei separatisti filo-russi. In seguito a questi scontri, un edificio è stato dato alle fiamme, provocando la morte di diverse persone, molte delle quali sono rimaste intrappolate all’interno.

Il rapporto dell’ONU esprime profonda preoccupazione per la situazione e invita le autorità ucraine a indagare con urgenza sulla tragedia di Odessa e a garantire il diritto alla giustizia per le vittime e le loro famiglie. Il rapporto sottolinea inoltre l’importanza di evitare l’impunità per i responsabili di tali atti di violenza e di garantire che i diritti umani di tutte le persone coinvolte siano rispettati.

Chi ha dato alle fiamme quell’edificio? I morti a quale fazione appartenevano?

Secondo il rapporto dell’Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights del 15 giugno 2014, intitolato “Report on the human rights situation in Ukraine”, non è stato possibile determinare in modo chiaro chi abbia dato alle fiamme l’edificio in cui si sono verificate le morti durante la tragedia di Odessa del 2 maggio 2014.

Il rapporto afferma che le indagini condotte dalle autorità ucraine hanno rivelato che le persone coinvolte nell’incendio e nella violenza appartenevano a gruppi di manifestanti filo-ucraini e filo-russi. Tuttavia, non è stato possibile stabilire con certezza la responsabilità per l’incendio e le morti.

Il rapporto sottolinea che la mancanza di una chiara indagine sulle cause e le circostanze dell’incendio ha alimentato la sfiducia nei confronti delle autorità ucraine e ha contribuito a una situazione di tensione nel paese. Il rapporto invita pertanto le autorità ucraine a garantire che le indagini sulle circostanze della tragedia di Odessa siano portate avanti in modo imparziale e trasparente, con l’obiettivo di garantire il diritto alla giustizia per le vittime e le loro famiglie.

Ma chi è stato ucciso era filo-ucraino o filo-russo?

Secondo il rapporto dell’Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights del 15 giugno 2014, intitolato “Report on the human rights situation in Ukraine”, le persone che hanno perso la vita durante la tragedia di Odessa del 2 maggio 2014 erano di diverse fazioni e provenienze.

Il rapporto indica che le persone coinvolte nell’incendio e nella violenza appartenevano a gruppi di manifestanti filo-ucraini e filo-russi. Inoltre, il rapporto riferisce che le persone decedute erano di diverse origini, tra cui ucraini, russi e tataro di Crimea.

Tuttavia, il rapporto non fornisce informazioni specifiche sulle fazioni politiche o etniche a cui appartenevano le persone che sono state uccise durante la tragedia di Odessa. Il rapporto sottolinea invece l’importanza di garantire il rispetto dei diritti umani di tutte le persone coinvolte nel conflitto in Ucraina, senza discriminazione di alcun tipo.

Le autorità ucraine hanno celebrato un processo?

Secondo il rapporto dell’Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights del 15 giugno 2014, intitolato “Report on the human rights situation in Ukraine”, non è stato ancora celebrato un processo giudiziario in merito alla tragedia di Odessa del 2 maggio 2014.

Il rapporto indica che le autorità ucraine hanno avviato indagini sulle circostanze della tragedia di Odessa, ma tali indagini sono state criticate per la loro lentezza e la loro mancanza di trasparenza. Il rapporto dell’ONU esorta le autorità ucraine a portare avanti le indagini in modo trasparente e imparziale, con l’obiettivo di garantire il diritto alla giustizia per le vittime e le loro famiglie.

Tuttavia, al momento della pubblicazione del rapporto, non era stato ancora celebrato un processo giudiziario in merito alla tragedia di Odessa e le indagini erano ancora in corso. Successivamente, nel 2015, le autorità ucraine hanno annunciato l’apertura di un’indagine penale sulla tragedia di Odessa, ma la questione della responsabilità per i fatti del 2 maggio 2014 è ancora oggetto di controversia e non è stata ancora pienamente risolta.

Cosa ha detto Amnesty International?

Amnesty International ha monitorato la situazione dei diritti umani in Ucraina, incluso il caso della tragedia di Odessa del 2 maggio 2014. In una serie di rapporti pubblicati nel corso degli anni, Amnesty International ha sollevato diverse preoccupazioni in merito alla mancanza di indagini imparziali e trasparenti sulle violazioni dei diritti umani commesse durante la tragedia di Odessa e in altre parti del paese.

In particolare, Amnesty International ha denunciato l’impunità per i responsabili di violazioni dei diritti umani durante la tragedia di Odessa e ha sollecitato le autorità ucraine ad avviare indagini efficaci, imparziali e trasparenti sulle circostanze della tragedia e ad assicurare giustizia per le vittime e i loro familiari.

Nel 2019, Amnesty International ha pubblicato un rapporto intitolato “Ucraina: le vittime delle violazioni dei diritti umani durante il conflitto devono avere giustizia e riparazione”, in cui ha denunciato che le autorità ucraine non avevano fatto abbastanza per garantire l’accesso alla giustizia, la verità e la riparazione per le vittime della violenza legata al conflitto in Ucraina, tra cui la tragedia di Odessa.

In generale, Amnesty International ha sottolineato l’importanza di garantire il rispetto dei diritti umani di tutte le persone coinvolte nel conflitto in Ucraina, senza discriminazione di alcun tipo, e ha sollecitato le autorità ucraine ad adottare misure concrete per garantire la giustizia, la verità e la riparazione per le vittime delle violazioni dei diritti umani.

E Human Rights Watch cosa ha detto?

Human Rights Watch (HRW) è un’altra organizzazione internazionale che monitora la situazione dei diritti umani in Ucraina e ha pubblicato diversi rapporti sull’argomento.

In particolare, HRW ha pubblicato un rapporto intitolato “Field of Nightmares: Alleged Crematorium at Donetsk Filtration Station” nel 2018, in cui ha indagato sulle violazioni dei diritti umani commesse durante il conflitto armato in Ucraina, compreso il caso della tragedia di Odessa del 2 maggio 2014.

HRW ha denunciato l’impunità per i responsabili delle violazioni dei diritti umani in Ucraina, compresa la mancanza di indagini credibili sulla tragedia di Odessa, e ha sollecitato le autorità ucraine ad adottare misure concrete per garantire l’accesso alla giustizia e la protezione dei diritti umani di tutte le persone coinvolte nel conflitto.

Inoltre, HRW ha esortato la comunità internazionale a fare di più per proteggere i diritti umani in Ucraina e ad adottare misure efficaci per garantire la responsabilità per le violazioni dei diritti umani commesse nel paese.

In generale, HRW ha sottolineato l’importanza di garantire il rispetto dei diritti umani di tutte le persone coinvolte nel conflitto in Ucraina, compresi i civili, e ha sollecitato le autorità ucraine e la comunità internazionale a fare di più per proteggere i diritti umani e prevenire le violazioni dei diritti umani nel paese.

Perché c’è mancanza di volontà politica nel chiarire un fatto così grave?

Le ragioni per cui le autorità ucraine non hanno avviato indagini credibili sulla tragedia di Odessa sono complesse e dipendono da molteplici fattori.

Uno dei principali problemi è rappresentato dalla mancanza di volontà politica delle autorità ucraine di perseguire i responsabili della violenza e di garantire la giustizia per le vittime della tragedia di Odessa. Inoltre, l’instabilità politica e il conflitto armato che hanno caratterizzato la situazione in Ucraina negli anni successivi alla tragedia hanno reso difficile la gestione del caso.

Inoltre, secondo alcune organizzazioni internazionali come HRW e Amnesty International, ci sono stati problemi legati alla mancanza di indipendenza e imparzialità del sistema giudiziario ucraino e alla presenza di corruzione e di interferenze politiche nelle indagini sul caso di Odessa e su altre violazioni dei diritti umani commesse in Ucraina.

Infine, la complessità del caso e la mancanza di prove concrete su chi abbia esattamente causato la tragedia di Odessa e su chi ne sia responsabile potrebbero aver reso più difficile avviare indagini credibili e ottenere giustizia per le vittime.

Ci possono essere diverse ragioni per la mancanza di volontà politica da parte delle autorità ucraine nel chiarire una tragedia così grave come quella di Odessa. Alcune di queste ragioni possono includere:

  • Interessi politici: la tragica vicenda di Odessa si è verificata in un momento di grande instabilità politica in Ucraina, durante i giorni successivi alla rivoluzione del Maidan e alla crisi in Crimea. In questo contesto, le autorità ucraine potrebbero aver avuto interesse a evitare di aprire un’ulteriore fonte di tensione o di destabilizzazione politica, preferendo invece concentrarsi sulla gestione della crisi più ampia.
  • Protezione di potenziali responsabili: la mancanza di indagini credibili sul caso di Odessa potrebbe anche essere spiegata dalla protezione di potenziali responsabili all’interno delle forze di sicurezza ucraine o di gruppi politici locali. La mancanza di indipendenza e imparzialità del sistema giudiziario ucraino potrebbe aver reso difficile perseguire i responsabili e garantire la giustizia per le vittime.
  • Bassa priorità: infine, le autorità ucraine potrebbero aver considerato la tragedia di Odessa come una questione di bassa priorità rispetto ad altre emergenze politiche ed economiche che il paese ha dovuto affrontare negli anni successivi. In questo contesto, la mancanza di risorse e l’assenza di un’attenzione costante da parte dell’opinione pubblica e della comunità internazionale potrebbero aver contribuito alla mancanza di volontà politica nel chiarire i fatti e perseguire i responsabili.

Il nostro ricordo dei 42 martiri vive nella lotta contro fascismo e capitalismo!

Report on the human rights situation in Ukraine 15 June 2014

La strage di Odessa, una delle vicende più controverse della storia ucraina