Il vantaggio di non poter essere distrutto: i nostri avversari non possono sovrapporre il loro simbolo al nostro, come invece possiamo fare noi, perché, anche se lo facessero, in questo caso la svastica sembrerebbe ancora cancellata dalle tre frecce.

C’è un simbolo datato, ma ancora molto utilizzato, composto da tre frecce parallele, inclinate di 45 gradi e direzionate verso sinistra. Un simbolo che ha attraversato il ‘900 ed è arrivato fino ai giorni nostri mantenendo sempre intatto il suo significato antifascista.

Le Tre Frecce (Drei Pfeile in tedesco, Trois flèches in francese), sono un simbolo utilizzato, a partire dal 16 dicembre 1931, dallo Eiserne Front (Fronte di Ferro), costituito dalla SPD (la socialdemocrazia tedesca), dal Reichsbanner Schwarz-Rot-Gold (Stendardo dello Stato nero-rosso-oro, ispirato alla bandiera della rivoluzione democratica prussiana del 1848 e contrapposto ai colori della reazione, nero-bianco-rosso, adottati dai nazionalisti), organizzazione paramilitare di reduci della Prima Guerra Mondiale legata alla SPD, con due milioni di iscritti, la Federazione Sportiva dei Lavoratori, i sindacati ADGB (operai) e AFA-Bund (impiegati).

Pochi sanno che a inventarlo fu Sergei Chakhotin, sociologo e attivista della SPD. Nato in Russia alla fine dell ‘800, Chakhotin fu uno degli assistenti più importanti di Ivan Pavlov prima di emigrare in Germania.
Erano gli anni della crescente affermazione del Partito Nazista e Chakhotin studiò a lungo le tecniche di propaganda utilizzate dal movimento di Hitler per far presa sulle masse e conquistarne il consenso.
Le sue teorie affascinarono Karl Holtermann, veterano di guerra e leader dell’Eiserne Front, un’organizzazione militante legata alla SPD che riuniva reduci di guerra appartenenti alle classi proletarie e che si proponeva di rispondere, anche con la forza, alla violenza dell’estrema destra per difendere la fragile repubblica tedesca. Holtermann aveva capito che i nazisti agivano fuori dal perimetro democratico e che attendere che fossero le istituzioni ad arginarli era pura utopia.

I comizi dei partiti di sinistra erano attaccati dalle SA, le loro sedi incendiate, i loro iscritti picchiati e minacciati.
Per fermare questo trend e per sottrarre alla propaganda nazista le fasce più povere della popolazione Holtermann convinse Chakhotin a collaborare in maniera organica con la sua organizzazione. E così inventò il cerchio antifascista mentre, camminando per le strade di Heidelberg, si accorse che tre frecce se disegnate sopra una svastica la coprivano perfettamente e rendevano impossibile una nuova sovrapposizione. Ogni freccia rappresentava una delle componenti del mondo operaio tedesco: il partito, il sindacato e l’Eiserne Front

.
In ogni caso il cerchio antifascista – prese questo nome perché di solito le frecce erano chiuse dentro un cerchio – grazie alla sua riproducibilità e al simbolismo che si portava dietro divenne presto comune negli ambienti antifascisti.
Grazie alla nuova linea di Holtermann tra il 1930 e il 1932, l’Eiserne Front colpì duramente i nazisti tanto nelle piazze quanto nell’immaginario collettivo. L’Spd si limitò ad usare le tre frecce nei manifesti elettorali (tra l’altro anche in funzione anticomunista, con le frecce che colpiscono, rispettivamente, corona, svastica e falce e martello), alla fine lo stile assai militaresco e il culto del leader che veniva instillato tra i militanti del Fronte spaventò i dirigenti della SPD che decisero di mettere fine a questa esperienza. Lo fecero proprio nel momento in cui i nazisti davano il via alla campagna elettorale più violenta della storia tedesca, quella che li avrebbe portati al governo.

Le tre frecce sono diventate politicamente patrimonio comune del socialismo, adottate in vari momenti dai partiti socialisti in Francia, Austria e Stati Uniti. In Italia, nel 1947, saranno sottoposte alla falce e martello nel simbolo del Partito socialista dei lavoratori italiani di Saragat, poi Psdi.

Negli ultimi anni, sebbene, come si è visto, non si tratti d’un simbolo propriamente rivoluzionario, le tre frecce sono divenute il logo della Rash, Red & anarchist skinheads, organismo informale in cui si riconoscono le teste rasate di orientamento marxista e/o libertario, e riproposte in genere anche nelle dimostrazioni Antifa. Vengono spesso associati ad esse i termini “Libertà, uguaglianza e giustizia” o “Un Nemico, un fronte, una lotta”.

QUANDO LE TRE FRECCE CANCELLARONO LA SVASTICA
STORIA DEL CERCHIO ANTIFASCISTA

LO SCIENZIATO DELLE TRE FRECCE

LE “TRE FRECCE”