Nel 1939, l’Europa era sull’orlo della guerra. Adolf Hitler, leader della Germania nazista, mirava all’espansione territoriale verso est, mentre Joseph Stalin, temeva un’aggressione tedesca contro l’URSS. Ideologicamente, i due regimi erano agli antipodi: il nazismo predicava l’anticomunismo e la superiorità razziale ariana, mentre il comunismo sovietico promuoveva la lotta di classe e l’internazionalismo proletario.
Nonostante ciò, entrambi i leader videro nel patto un’opportunità tattica. Hitler voleva evitare un conflitto su due fronti mentre invadeva la Polonia, e Stalin sperava di guadagnare tempo per rafforzare le difese sovietiche e espandere la propria influenza in Europa orientale.

Analisi storiche confermano che il patto non era un’alleanza, ma un semplice accordo di non aggressione. Ad esempio, studi accademici sottolineano come esso emergesse da un contesto di negoziati falliti con le potenze occidentali, spingendo Stalin a un’intesa temporanea con Hitler per ritardare un inevitabile scontro.

Il Trattato Pubblico: Non Aggressione e Neutralità

Il cuore del patto è il “Trattato di Non Aggressione tra la Germania e l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche”, un documento di sette articoli che esclude esplicitamente qualsiasi forma di alleanza militare o ideologica. Il preambolo afferma che le parti contraenti desiderano “rafforzare la causa della pace tra Germania e URSS” e risolvere le divergenze “esclusivamente con mezzi pacifici”.

Ecco i punti:

  • Articolo 1: “Entrambe le Parti Contraenti si impegnano a desistere da qualsiasi atto di violenza, qualsiasi azione aggressiva e qualsiasi attacco l’uno contro l’altro, sia individualmente che congiuntamente con altre potenze
  • Articolo 2: In caso di conflitto con una terza potenza, l’altra parte “osserverà immediatamente una neutralità benevola verso tale Parte
  • Articolo 3: Le parti si impegnano a consultarsi su questioni di interesse comune, ma solo per “informarsi reciprocamente” e risolvere divergenze pacificamente
  • Articolo 4: Nessuna delle parti aderirà a gruppi di potenze “direttamente o indirettamente mirati contro l’altra Parte”
  • Articolo 5: Qualora sorgano controversie o conflitti tra le Alte Parti Contraenti su problemi di un tipo o dell’altro, entrambe le parti risolveranno tali controversie o conflitti esclusivamente attraverso uno scambio amichevole di opinioni o, se necessario, attraverso l’istituzione di commissioni arbitrali.
  • Articolo 6: Il presente trattato avrà una durata di dieci anni, con la clausola che, qualora una delle Alte Parti Contraenti non lo denunci un anno prima della scadenza di tale periodo, la validità del presente trattato sarà automaticamente prorogata di altri cinque anni.
  • Articolo 7: Il presente trattato sarà ratificato nel più breve tempo possibile. Le ratifiche saranno scambiate a Berlino. L’accordo entrerà in vigore non appena firmato.

Il trattato ha una durata di dieci anni, con possibilità di rinnovo, e fu firmato da Joachim von Ribbentrop per la Germania e Vyacheslav Molotov per l’URSS. Assenti sono clausole su alleanze politiche, scambi culturali o allineamenti ideologici, che sarebbero tipici di un’unione tra “stati affini”. Al contrario, il patto riflette una mossa cinica: Hitler lo usò per invadere la Polonia una settimana dopo, sapendo che l’URSS non sarebbe intervenuta immediatamente.

Studi storici sottolineano che questo non era un patto di amicizia, ma un “patto di non aggressione” con impatti enormi sull’equilibrio internazionale, senza implicare affinità tra i regimi.

Il Protocollo Segreto: Sfere di Influenza

Allegato al trattato pubblico c’era un “Protocollo Aggiuntivo Segreto”, un documento di quattro articoli che delineava sfere di influenza in Europa orientale. Questo protocollo, tenuto nascosto fino alla fine della guerra, è spesso citato per dimostrare la natura “alleanzista” del patto, ma un’analisi attenta rivela il contrario: si tratta di una spartizione pragmatica di territori, motivata da interessi geopolitici divergenti, non da valori condivisi.

Dal testo completo del protocollo:

Articolo 1: In caso di riorganizzazione territoriale nei Paesi Baltici (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania), il confine settentrionale della Lituania segna la divisione delle sfere di influenza tra Germania e URSS, con riconoscimento dell’interesse lituano per l’area di Vilna.

Articolo 2: Per la Polonia, le sfere sono divise approssimativamente lungo i fiumi Narew, Vistula e San. La questione di mantenere uno Stato polacco indipendente è lasciata a futuri sviluppi, da risolvere “con accordo amichevole”.

Articolo 3: L’URSS esprime interesse per la Bessarabia (in Romania), mentre la Germania dichiara disinteresse politico in quell’area.

Articolo 4: Il protocollo è “strettamente segreto

Questo documento non menziona alleanze militari, scambi ideologici o piani congiunti contro nemici comuni. Invece, divide l’Europa orientale in zone di controllo esclusivo, permettendo a ciascuna parte di perseguire i propri obiettivi senza interferenze. Per la Germania, facilitava l’invasione della Polonia occidentale; per l’URSS, consentiva l’annessione di territori orientali, inclusi i Paesi Baltici nel 1940. Non c’è traccia di “affinità” – al contrario, il patto era un accordo tra nemici giurati, come dimostrato dal fatto che Hitler lo violò invano l’URSS nel giugno 1941 con l’Operazione Barbarossa.

Analisi accademiche confermano che il protocollo era un’estensione pragmatica del trattato di non aggressione, non un’alleanza, e che le sue conseguenze – come l’a spartizione dell’invasione della Polonia – furono atti opportunistici piuttosto che collaborativi.

Il Patto Molotov-Ribbentrop non fu un’alleanza tra stati alleati, ma un accordo temporaneo di non aggressione tra due stati ideologicamente incompatibili, motivato da calcoli strategici.
Il trattato pubblico enfatizzava la pace e la neutralità, mentre il protocollo segreto gestiva divisioni territoriali senza impegnare le parti in una partnership duratura. Durò meno di due anni, terminando con l’invasione nazista dell’URSS, che causò milioni di morti.

Treaty of Nonaggression Between Germany and the Union of Soviet Socialist Republics

Secret Additional Protocol