Nell’immaginario comune quando si parla dell’ Afganistan, sicuramente, le prime immagini che vengono in mente sono: burqa, paese arretrato e medievale, poveratà, miseria, paese militarmente occupato dalla NATO. Impossibile non associare i fatti del’ 11 Settembre 2001, Al-Qaeda e Bin Laden.
Tuttavia, con ogni probabilità, pochi sono a conocenza che c’è stasto un passato in cui l’Afghanistan riuscì a liberarsi dalle catene del Medioevo e ad entrare nell’età contemporanea. Dove oggi c’è un paese arretrato, ieri c’era un paese democratico e culturalmente avanzato: La Repubblica Democratica dell’Afghanistan.
Questa esplosione di progresso è arrivata grazie alla Rivoluzione Saur, una rivoluzione popolare esplosa grazie all’azione dei comunisti afghani.
Dopo la repressione scatenata dal precedente regime, la rivoluzione è iniziata nell’aprile del 1978 ed ha trionfato. Il nome Rivoluzione Saur deriva dal nome persiano del mese, la rivoluzione è conosicuta anche come La Rivoluzione Rossa d’Aprile.

Il governo marxista di Taraki ha avviato un programma di grandi cambiamenti nella società afghana.
Eliminazione dell’usura, campagna di alfabetizzazione, per la prima volta anche le donne afgane hanno partecipato, riforma agraria, separazione totale della religione e del nuovo stato che divenne costituzionalmente laico, eliminazione della coltivazione dell’oppio, sindacati legalizzati, istituita una legge per un salario minimo cosi da aumentare i salari per i lavoratori afgani.

Il governo comunista si sforza di togliere le donne dalla tremenda arretratezza e oppressione: l’analfabetismo femminile viene ridotto dal 98% al 75%.I militanti del Partito Democratico Popolare dell’Afghanistan che praticano la poligamia vengono espulsi dal partito. Le donne partecipano alla vita politica, sono un decimo della militanza del Partito Democratico Popolare dell’Afghanistan, una cifra insufficiente ma un grande progresso rispetto all’esclusione assoluta che subiscono oggi sotto il regime dei talebani.
Il vicepresidente dell’Unione delle donne democratiche Safika Razmiha dichiarò nel 1988: “Se l’uguaglianza delle donne nella nostra società non viene raggiunta, è impossibile avanzare lungo il sentiero del progresso sociale.
Molte migliaia di donne afghane sono ancora bloccate negli harem, milioni nascondono i loro volti sotto il chador e il 75% di loro sono analfabeti.
La rivoluzione afghana fa molto per emancipare le donne. Ma la correlazione delle forze è ancora favorevole agli arretrati feudali”.
L’Afghanistan ha concesso il divorzio nel 1980.


I comunisti afgani hanno lottato per far uscire il paese dall’arretratezza e dalla miseria. All’inizio hanno distribuito terre a 250.000 contadini, hanno abolito tutti i debiti contratti dai contadini con i proprietari terrieri, liberato 8.000 prigionieri politici, dichiararono l’istruzione universale per entrambi i sessi.
Il tasso di mortalità infantile dei bambini sotto i 5 anni passa da 380 nel 1960 a 300 nel 1988; L’80% della popolazione urbana accede ai servizi sanitari; Il 63% dei bambini completa l’anno scolastico nel 1985-87; l’aspettativa di vita passa da 33 anni nel 1960 a 42 nel 1988.
Centinaia di migliaia di persone sono alfabetizzate. Il numero di medici è aumentato del 50%, il numero totale di posti letto negli ospedali è raddoppiato; gli asili nido e le case di riposo per i lavoratori vengono creati per la prima volta.

Invasione dell’URSS?Quando si parla di questo fatto storico nella letteratura o nei media, viene descritto come “invasione dell’Afghanistan” o “invasione sovietica”.
Niente è più lontano dalla realtà. L’URSS non ha invaso l’Afghanistan, ma interviene dopo aver ricevuto la richiesta dal Consiglio Rivoluzionario.
Non dobbiamo dimenticare due fatti: la Rivoluzione Saur si svolge nel 1978 e l’ingresso delle truppe sovietiche è il 7 dicembre 1979, la repubblica socialista afgana sopravviverà per mesi alla caduta dell’URSS. Kabul cadrà nel 1992, dimostrando l’esistenza di un importante e notevole sostegno da parte della popolazione, considerando che dal 1988 al 1992, la Repubblica Democratica dell’Afghanistan ha combattuto senza alcun aiuto da parte dell’ormai morente Unione Sovietica.
Gli Stati Uniti non esitarono a sostenere i “combattenti per la libertà” cosi come oggi sta avvenendo in Siria e in Libia, sostengno che porterà alla nascita dell’organizzazione terroristica Al-Qaeda.
Ronald Reagan dichiarerà:
“Vedere i coraggiosi combattenti della libertà afgana contro gli arsenali moderni con pistole semplici è un’ispirazione per coloro che amano la libertà”

Eduardo Galeano :
Verso la fine del 1979 le truppe sovietiche invasero l’Afganistan. Scopo dell’invasione era la difesa del governo laico che stava tentando di modernizzare il paese. Io ero uno dei membri del Tribunale Internazionale di Stoccolma che nel 1981 si occupò del tema.
Non dimenticherò mai il momento culminante di quelle sessioni:
stava testimoniando un importante capo religioso, rappresentante dei fondamentalisti islamici Talebani, a quel tempo definiti “Freedom Fighters” dall’Occidente, “Guerrieri della Libertà” invece che terroristi.
L’anziano Talebano dichiarò: “I comunisti hanno disonorato le nostre figlie! Hanno insegnato loro a leggere e scrivere!”.