Ma, caro Fantozzi, è solo questione d’intendersi, di terminologia. Lei dice “padroni” e io “datori di lavoro”, lei dice “sfruttatori” e io dico “benestanti”, lei dice “morti di fame” e io “classe meno abbiente”. Ma per il resto, la penso esattamente come lei. Mega Direttore Galattico 

Questa società in cui viviamo è giusta o non è giusta?

Il sospetto di tutti sopratutto dei giovani che hanno cominciato a contestare e a rimettere in discussione tutto. Abbiamo forse sbagliato obbiettivo? E’ veramente questo tipo di società consumistica piena di frigo, televisori a colori e di beni di consumo, di Polaroid, di macchine, di cose è la felicità? No, la verità è che tutti si sono accorti che è il diavolo, è l’opposto. Questo tipo di felicità è altamente infelice. Non è una concezione negativa, non è un giudizio, io non voglio fare della satira negativa e distruttiva. Io dico il momento è questo. Il momento è la nevrosi pura. La nostra cultura, la nostra filosofia, la filosofia occidentale ha mancato l’obbiettivo. E’ il momento di tirare i remi in barca e di fare il punto della situazione.

Il ragionier Fantozzi e le insicurezze degli italiani

Il piccolo Fantozzi, l’omino che per anni è vissuto nel boom consumistico, cioè ha ricevuto dai mass media, dalla televisione, dai giornali e da tutte le informazioni possibili uno stimolo preciso quasi un ordine, a consumare ed acquistare a vivere secondo determinati schemi. E lo schema di questa filosofia era precisissimo: Attento che se compri e ti attrezzi in determinati modi, cioè secondo la chiave consumistica potrai essere felice e vivrai in un mondo che sarà felice e contento per mille anni. Improvvisamente invece un crack strano, tutto questo sistema meraviglioso pieno di promesse, questo mondo fiabesco si è incrinato. E’ bastato che nel medio oriente una forte tensione internazionale chiudesse i rubinetti del petrolio perché tutta l’economia mondiale andasse in crisi.
Il mondo di Fantozzi, cioè l’austerità improvvisa. L’inquietudine sopratutto l’insicurezza del futuro. L’uomo credeva di essere felice, con le macchine, con le autostrade, gli intasamenti. In realtà nel mondo in cui Fantozzi è costretto a vivere è un inferno. Attenzione non è vero che l’uomo che vive secondo questi schemi è felice. E questo sta a descrivere e limitare la funzione di Fantozzi in una società, cioè nessuna. Lui questo lo sa. Sa che vive in un società che non lo difenderà mai abbastanza. Lui vive in una dimensione piramidale, in un burosauro. Al vertice della piramide forse, si dice anche nei libri e nei file, non c’è nessuno. Il mega direttore galattico esiste o no? Forse è una pura invenzione. Ed ecco che l’italiano medio aio avviso, si è riconosciuto nell’infelicità di Fantozzi.

L’adesione a Democrazia Proletaria

I grandi giornalisti mi hanno scritto: tu che non mi ha fatto mai ridere, con questa scelta donchisciottesca mi hai fatto morire dalle risate. Le accuse erano ben precise, tu che sei un cittadino di seconda classe che in tempi antichi non eri degno di essere sepolto in terra benedetta non ti devi occupare id cose serie per il loro giudizio implicito è tu non sei una persona seria. Io vi giuro e vi garantisco che sono una persona molto ma molto più seria di quanto io stesso sospettassi. Se come temono molti io avessi avuto nel mirino con questa scelta di far parla re di me e di promozionare il clown Villaggio avrei scelto forse partiti di potere, la Democrazia Cristiana che ha epurato il fasciamo, a poi lo ha restaurato con leggi come il codice Rocco sarebbe stato il partito dal quale avrei tratto più vantaggi. Avrei potuto accompagnare ai comizi i grandi capi storici della DC, avrei potuto continuare a votare PCI, non ho mai militato nel PCI, civilmente l’ho sempre votato, io sono monogamo per il PCI che mi ha sempre aiutato quando ho vomitato ho sofferto con il mio personaggio. Il PCI forse ti assicura quando muori, perché tutti muoio, e quando muore un clown viene riconosciuto come un grande e il PCI hai grandi forse assicura funerali di stato e le bandiere e io questi me li sono giocati. Avrei potuto, come fatto da alcuni iscrivermi a partiti e logge potenti e sapete a quale loggia io faccio riferimento. Nessuno di questi illustri giornalisti, quando questo è successo per altri, ha preso al penna in mano e ha scritto “che schifo!”
Lo schifo invece l’ho fatto io perché ho scelto, ho scelto una setta di antipatici rissosi, con fama di mangia bambini e di picchiatori. Vi dico perché l’ho fatto: perché malauguratamente io ho avuto un problema di una minoranza e allora vi giuro, avere un problema da minoranza in Italia è un esperienza assolutamente allucinante

Fonte

Paolo Villaggio. Intervista inedita alla televisione svizzera – 1975

Paolo Villaggio, Candidato nel partito di Democrazia Proletaria