
Dopo un evento internazionale tenutosi a Mosca, Stalin invitò vari capi di stato a cena nella sua dacia. Tutti accettarono l’invio con molto piacere, la maggior parte di loro era curiosa di vedere dove e come viveva l’uomo che più di tutti portava il peso delle lotte del proletariato sulle proprie spalle.
Arrivati, gli invitati rimasero molto perplessi la dacia che il governo sovietico aveva assegnato a Stalin era molto minimalista.
Una camera da letto, dove era presente un letto e un mobile.
Una camera adibita a studio, dove era presente una scrivania e una picccola bibblioteca dove erano custoditi documenti e testi di Lenin e una bandiera dell’Unione Sovietica.
Il salone dove si teneva la cena, aveva un ampia veduta sul giardino ben curato ed erano presenti alcuni mobili e due tavoli.
Non c’era alcun capocameriere per il servizio. Una ragazza portava le pietanze in grandi piatti coperti perché non si raffreddassero; posava i piatti sulla tavola e se ne andava. Stalin seguì con molto attenzione le operazioni della cena. Finito di portare le pietanze, la cameriera salutò il Compagno Stalin e i presenti. A questo punto gli invitati si accomodaro al tavolo e dopo un brindisi Stalin si alzò in piedi e si dirisse verso il tavolo dove erano le pietanze si preparò il proprio piatto e tornò al tavolo. Accortosi dello stupore degli invitati, disse:
Allora, mangiamo!! Aspettate forse che vengano i camerieri a servirci? Ecco dove sono i piatti, scopriteli e servitevi se non volete restare senza mangiare.
Fonte: Con Stalin, ricordi